domenica, Dicembre 7, 2025

Ciclismo, Pogacar senza rivali: sua anche l’Amstel Gold Race

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Non ci sono più parole per descrivere le imprese di Tadej Pogacar. Il campione sloveno continua a mietere successi, conquistando corse prestigiose con una facilità disarmante.

L’ultima perla è arrivata dall’Olanda, dove il capitano della UAE Emirates ha trionfato alla Amstel Gold Race al termine di una vera e propria corsa ad eliminazione, con un primo attacco arrivato a quasi cento chilometri dal traguardo.

Mancavano infatti 90 km a Valkenburg, sede di arrivo della classica olandese, quando un gruppetto ha preso l’iniziativa e Pogacar non si è fatto sorprendere, infilandosi nel gruppo degli attaccanti che poi ha via via sfilacciato fino a restare da solo.

Ai -3 è arrivato il vero affondo, che ha permesso al campione sloveno di isolarsi in testa alla corsa, con i soli Ben Healy (arrivato poi secondo a 38 secondi dal vincitore) e Thomas Pidcock (terzo al traguardo staccato di oltre due minuti) che hanno cercato un vano inseguimento.

I numeri di Pogacar sono da vero cannibale, alla Eddie Merckx: quest’anno è già l’undicesima vittoria per lui su 17 giorni di corsa; il 57° centro in una carriera che, a 24 anni, si annuncia ancora ricca di trionfi, con le imminenti Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi già messe nel mirino.

occhio.com

Berlusconi in terapia intensiva al San Raffaele, ma non è in pericolo di vita

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Silvio Berlusconi è stato ricoverato al San Raffaele di Milano in terapia intensiva.

Il leader di Forza Italia è vigile ma la carenza di ossigeno ha messo sotto stress il sistema cardiovascolare e respiratorio.

Ovviamente il rischio infezioni è abbastanza alto, compresa la polmonite che potrebbe rendere più complicato il quadro generale. Però nonostante tutto la situazione resta stabile e sotto controllo. Berlusconi non è attualmente in pericolo di vita.

Tutti i figli del leader di Forza Italia si sono recati in visita dal padre. Il fratello Paolo ha tranquillizzato tutti: «È stabile, è una roccia. Il suo umore? Il nostro è buono, ce la farà anche stavolta».

Intanto alla Camera, durante la chiamata per la fiducia sul decreto super bonus, è scoppiato un applauso quando è stato citato il nome di Silvio Berlusconi. Ricordiamo che l’ex premier era stato ricoverato per alcuni dolori, lo scorso 27 marzo, per poi rientrare ad Arcore il 30 marzo.

Le sue dimissioni dall’ospedale avevano fatto tirare un sospiro di sollievo a Forza Italia, preoccupata per le condizioni di salute del suo leader. Adesso si tiene nuovamente il fiato sospeso per conoscere le condizioni di Berlusconi.

occhio.com

Crac Silicon Valley Bank, Sharon Stone tra le vittime illustri

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La Silicon Valley Bank (SVB), banca specializzata nel settore tecnologico, ha subito una grande perdita che potrebbe avere conseguenze significative per i suoi clienti. Tra questi potrebbe esserci anche Sharon Stone, che ha confessato di aver perso metà dei suoi soldi in questa faccenda bancaria in occasione di un evento benefico a Beverly Hills.

La notizia ha fatto parecchio rumore, in quanto la Stone è una celebrità a livello internazionale e la sua affermazione ha portato all’attenzione del pubblico la situazione critica in cui si trovano molti clienti della banca.

Anche se non è stato confermato se le parole dell’attrice siano direttamente riconducibili al crac della SVB, è comunque evidente che si tratta di un riferimento alle difficoltà finanziarie che sta attraversando.

La situazione della Silicon Valley Bank si inserisce in un momento difficile per le banche, in cui molte istituzioni stanno attraversando crisi e difficoltà economiche.

La perdita subita dalla SVB potrebbe avere un impatto significativo sul settore tecnologico, che è uno dei pilastri dell’economia americana.

Nonostante le difficoltà economiche, Sharon Stone si è mostrata ancora una volta coraggiosa e determinata a non perdere d’animo. Nel corso dell’evento benefico, ha incoraggiato i presenti a non lasciarsi sopraffare dalla situazione e a non perdere la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.

occhio.com

Mondiali di sci alpino, l’Italia chiude con quattro medaglie

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L’Italia chiude con un bilancio sicuramente positivo i Mondiali di sci alpino, che si sono appena chiusi nelle località francesi di Meribel e Courchevel. Quattro le medaglie messe in archivio, con due ori che luccicano e pesano tanto e che ci consentono di collocarci al quarto posto nel medagliere.

E c’è spazio persino per un pizzico di rammarico, perché non tutto è filato liscio visto che in qualche gara nella quale avevamo aspettative altissime (vedi nella discesa libera femminile con Sofia Goggia) le cose non sono andate come si sperava.

Le gioie più grandi sono arrivate nei primi giorni: splendido l’esordio di Federica Brignone, che si è messa finalmente al collo la medaglia d’oro iridata.

Lo ha fatto nella combinata, specialità spesso considerata minore, ma che in campo femminile vede al via atlete in grado di primeggiare tanto nella velocità quanto in slalom, come la Shiffrin.

Sorprendente quanto meritato l’oro di Marta Bassino nel SuperG. Un oro ottenuto grazie a una gara in crescendo, sciando senza paura e prendendosi tutti i rischi del caso.

E poi riecco Federica, con la Brignone capace di aggiungere l’argento in gigante, la sua specialità prediletta, all’oro in combinata. Infine la chiusura con il prezioso bronzo di Alex Vinatzer nello slalom dell’ultimo giorno.

occhio.com

Elly Schlein è il nuovo segretario del Pd

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Il nuovo segretario del Pd è Elena Ethel Schlein, detta Elly, la quale ha battuto alle urne Stefano Bonaccini aggiudicandosi circa il 54% delle preferenze, contro il 46 del suo avversario. «Abbiamo fatto la rivoluzione. Saremo un bel problema per il governo Meloni».

Questo il primo commento del neo segretario del Partito Democratico, dopo aver preso nota del risultato.

Tra le prime reazione arrivano qualche quelle della premier Giorgia Meloni. «Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro». Anche l’ex segretario Enrico Letta ha commentato su Twitter l’elezione della Scaleni.

«Auguri ad Elly Schlein segretaria del Pd. Riuscirà laddove io non ce l’ho fatta. Complimenti a Stefano Bonaccini per tutto, anche per le parole di stasera. Grazie infinite alle migliaia di volontari che hanno reso possibile questo successo di democrazia e partecipazione».

Anche Giuseppe Conte si unisce ai messaggi di auguri. «Auguri di buon lavoro a Elly Schlein. Gli elettori Pd hanno chiesto un cambiamento rispetto a chi ha barattato le misure del Conte 2 su lavoro, ambiente, povertà, sostegno a imprese e ceto medio con la vuota agenda Draghi. Su questi temi noi abbiamo già da tempo progetti chiari».

occhio.com

Devastante terremoto tra Turchia e Siria: almeno 50mila morti

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Un terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito duramente le regioni al confine tra Turchia e Siria, provocando la morte di oltre 50.000 persone.

La prima scossa si è verificata vicino alla città di Gaziantep, nella Turchia meridionale, mentre la seconda ha colpito vicino alla città di Kahramanmaras. Entrambe le scosse sono state avvertite in diverse regioni circostanti, tra cui Libano, Cipro e Israele, e sono state seguite da più di cento scosse di terremoto in due giorni.

La zona colpita dal terremoto si estende per circa 450 km da Adana a ovest a Diyarbakir a est e 300 km da Malatya a nord a Hatay a sud. La devastazione del terremoto è stata causata dalla faglia dell’Anatolia orientale, una regione di instabilità che attraversa il confine sud-orientale della Turchia. Questa faglia, considerata una delle zone sismiche più attive al mondo, è responsabile di terremoti molto dannosi.

La Turchia è già stata colpita da terremoti in passato, ma quello verificatosi è il più grande disastro registrato nel paese dal 1939.

Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha affermato che la situazione è critica e che il paese farà tutto il possibile per assistere i sopravvissuti. Tuttavia, la mancanza di cibo e riparo, insieme al freddo estremo, sta rendendo difficile la situazione per coloro che hanno perso tutto.

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Boris Johnson: «Putin minacciò di uccidermi con un missile»

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Il confronto tra Russia e Occidente sembra non avere fine, con la recente rivelazione dell’ex premier britannico Boris Johnson riguardo a una minaccia da parte del presidente russo Vladimir Putin.

Secondo Johnson, in una lunga telefonata avvenuta nel febbraio 2022, Putin avrebbe minacciato di attaccare la Gran Bretagna e lui personalmente, dicendo: “Non voglio farti del male ma, con un missile, ci vorrebbe solo un minuto”. La minaccia sarebbe stata pronunciata poco prima dell’invasione russa in Ucraina.

La conversazione tra i due leader si era svolta dopo una visita di Johnson a Kiev, in cui aveva cercato di scoraggiare l’azione militare di Mosca avvertendo Putin dei rischi di sanzioni e isolamento internazionale.

Tuttavia, Putin aveva continuato a negare l’intenzione di invadere l’Ucraina nonostante il continuo ammassamento di truppe vicino ai confini. La rivelazione di Johnson getta luce sulla crescente tensione tra Russia e Occidente e conferma le preoccupazioni internazionali riguardo alla politica aggressiva della Russia. L’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 ha portato a un’escalation di violenza e alla morte di molti civili, oltre a causare una crisi umanitaria.

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Il re è tornato: Djokovic trionfa agli Australian Open. E’ il 22° Slam

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Novak Djokovic si prende la rivincita più bella. Dodici mesi dopo la grande esclusione (a causa della mancata vaccinazione anti-Covid), il campione serbo trionfa agli Australian Open 2023.

Un successo denso di significati per Nole, che in un colpo solo tocca i dieci successi nello Slam australiano, torna in vetta al ranking mondiale e appaia il suo rivale di sempre, Rafa Nadal, a quota 22 Slam vinti in carriera.

Un record che, c’è da scommetterci, proverà a far diventare soltanto suo al più presto, dando la caccia al titolo numero 23 di una carriera straordinaria.

In finale Tsitsipas ha provato ad arginare la furia serba, ma alla fine si è dovuto arrendere in tre set (6-3, 7-6, 7-6) dopo 2 ore e 56 minuti.

Significative anche le parole di Djokovic nella cerimonia di premiazione, nelle quali ha voluto sottolineare quanto sia stato duro per lui l’ultimo periodo: «Solo la mia squadra e la mia famiglia sanno cosa ho passato nelle ultime 4-5 settimane. Considerando tutte le circostanze penso che sia la vittoria più bella della mia vita».

Poi un pensiero rivolto ai più piccoli: «A tutti i bambini che ci stanno guardando: sognate in grande, perché tutto è possibile».

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Arrestato Messina Denaro dopo 30 anni: il boss in manette a Palermo

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Era riuscito sempre a far perdere le sue tracce. Era considerato l’ultimo vero boss della mafia. A gennaio 2023 però è arrivata la cattura.

I carabinieri del Ros e la procura di Palermo sono riusciti finalmente a trovare il covo del boss Matteo Messina Denaro, arrestato alla clinica Maddalena di Palermo. Dopo 30 anni di latitanza, è arrivata finalmente la sua agognata cattura.

L’inchiesta che ha portato a questa operazione di successo è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

Il boss, anche al momento della cattura, si è mostrato arrogante, pronunciando il suo nome verso il carabinieri incaricato di mettergli le manette. Finisce così la latitanza trentennale del padrino di Castelvetrano: Messina Denaro stava per iniziare la seduta di chemioterapia alla clinica Maddalena di Palermo, tra le più famose della città.

Ad un certo punto ha capito la situazione, non aveva più di fuga, di conseguenza ha accennato ad allontanarsi. Le forze dell’ordine l’aveva circondato.

I pazienti invece sono stati tenuti fuori dalla struttura per ore, poi una volta visto l’uscita del mafioso hanno applaudito per la cattura eseguita. Si tratta della fine di una delle pagine più tristi della storia italiana: questa volta nessuna fuga.

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Muore Papa Benedetto XVI: aveva dato le dimissioni dal suo pontificato

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Con le parole del direttore della sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni viene annunciata a la morte del papa emerito Joseph Ratzinger, nome secolare di Benedetto XVI.

Assieme all’ora e luogo del decesso, viene reso noto che i funerali avranno luogo il 5 gennaio in Piazza San Pietro, presieduti da Papa Francesco, il primo ad essere informato della dipartita dall’arcivescovo e segretario personale del papa Ratzinger, Georg Gaeswein.

È stato ricordato con le sue parole, un invito a rimanere “saldi nella fede”, e nel riconoscere che “Gesù Cristo è la via, la verità e la vita”, contenute nel suo testamento pubblicato nel libro “Nient’altro che la verità.

La mia vita al fianco di Benedetto XVI”. Un lascito che però non si riduce a questo: negli anni Joseph Ratzinger è stato riconosciuto per essere uno dei più prolifici teologi e teorici della fede cristiana, in particolar modo con la sua enciclica “Deus Caritas Est”.

Non sono mancate però le criticità e i problemi durante il suo pontificato, come gli scandali di pedofilia tra i curati, e l’opposizione ai matrimoni omosessuali, problemi che deve aver sentito troppo gravosi: è conosciuto per essere stato il primo papa dopo secoli a dare le dimissioni per il suo pontificato

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