Sirene di allarme continuano a risuonane nella zona centrale di Israele per i razzi lanciati da Gaza. Mentre Tel Aviv si prepara all’«offensiva totale» contro Hamas. La priorità delle forze di difesa israeliane – stando alle parole del portavoce dell’Idf (Israel Defense Forces, ndr) – è «l’attacco contro i comandanti» di Hamas, il gruppo terroristico che sabato 7 ottobre ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele provocando la morte di circa 1.300 persone.
«Attacchiamo quando abbiamo informazioni che indicano la posizione di un comandante di alto rango», spiega il tenente colonnello Jonathan Conricus. E aggiunge che, da quando il gruppo terroristico ha preso il controllo della Striscia di Gaza, ha costruito una rete di tunnel sotto Gaza City fino a Khan Yunis e Rafah. Intanto il ministro dell’Energia israeliano Israel Katz dice: «Non sarà fornita elettricità , né acqua, né entreranno camion di benzina (a Gaza) finché gli ostaggi israeliani non torneranno a casa». E ancora: «Umanitarismo per umanitarismo. E nessuno ci può fare prediche sulla moralità ».
Secondo quanto riportato dal Times of Israel, inoltre, che cita una fonte egiziana anonima, il governo egiziano avrebbe rifiutato qualsiasi proposta di creare corridoi per i palestinesi in fuga da Gaza. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha confermato l’uccisione di Muhammed Abu Shamala. Un agente senior – spiegano i militari – delle forze navali del gruppo terroristico palestinese nella parte meridionale della Striscia di Gaza. «La casa di Abu Shamala veniva utilizzata anche per immagazzinare armi destinate ad essere utilizzate in operazioni terroristiche contro Israele», ha riferito l’esercito. Il portavoce ha, inoltre, affermato ai media israeliani che i militari hanno ucciso anche Mustafa Shahin. Ovvero un agente di Hamas che sabato ha filmato e trasmesso l’attacco omicida del gruppo terroristico nel sud di Israele.