Sullo sfondo della guerra, è scaduto l’accordo sul grano tra Russia e Ucraina. Si pensava che l’intesa fosse questione di ore, ma il Cremlino ha fatto sapere che non intende rinnovarla. Almeno fino a quando non “saranno soddisfatte tutte le condizioni”. Un portavoce ha spiegato ai media russi che Mosca ha notificato la decisione a Turchia, Ucraina e Onu. L’intesa è considerata cruciale per scongiurare una crisi alimentare mondiale. E Kiev, ha detto il presidente Zelensky, si dice pronta a continuare le esportazioni nonostante l’uscita della Russia dall’accordo
“Gli accordi del Mar Nero hanno cessato di essere validi oggi. Come ha detto in precedenza il presidente della Federazione Russa, la scadenza era il 17 luglio. Purtroppo, la parte relativa alla Russia in questo accordo sul Mar Nero non è stata finora attuata. Pertanto, il suo effetto è terminato”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
“Condanno fermamente la mossa cinica della Russia di porre fine all’iniziativa per i cereali del Mar Nero, nonostante gli sforzi delle Nazioni Unite e della Turchia”, ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “L’Ue sta lavorando per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo. I corridoi di solidarietà Ue continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall’Ucraina ai mercati globali”, ha aggiunto.
Per la premier Giorgia Meloni, la decisione della Russia “è l’ulteriore prova su chi è amico e chi è nemico dei paesi più poveri”. E aggiunge: “Riflettano i leader di quelle nazioni che non vogliono distinguere tra aggredito e aggressore. Usare la materia prima che sfama il mondo come un’arma è un’altra offesa contro l’umanità”. Il tema – ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani – “sarà affrontato al vertice sulla sicurezza alimentare a Roma il 24 luglio”.
Nicola Meneghetti