L’ex numero uno del mondo Simona Halep ha chiesto di essere giudicata da un tribunale indipendente dopo essere stata accusata di un’ulteriore e separata violazione del Tennis Anti-Doping Program (TADP), da parte dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA) venerdì. La 31enne ex campionessa del Roland Garros (2018) e di Wimbledon (2019) era stata temporaneamente sospesa dall’ottobre scorso dopo essere risultata positiva al roxadustat – un potenziatore di sangue vietato, utilizzato per curare l’anemia – agli US Open dello scorso anno.
Halep ha chiesto all’organismo antidoping del tennis di consentirle di riabilitare il suo nome, lamentandosi per il lungo ritardo nella sua udienza per doping dopo che le era stato negato il diritto di essere ascoltata da un tribunale indipendente. “Non solo il mio nome è stato macchiato nel modo peggiore possibile, ma sto affrontando una determinazione costante da parte dell’ITIA per un motivo che non riesco a capire, per dimostrare la mia colpevolezza mentre non ho MAI nemmeno pensato di assumere alcuna sostanza illecita”, ha detto la tennista rumena in una dichiarazione su Twitter, così come riportato da SuperTennis.
Halep, che ha fortemente negato di aver assunto consapevolmente la sostanza vietata, ha affermato di avere prove per dimostrare che piccole quantità di farmaco per l’anemia sono entrate nel suo sistema da un integratore autorizzato risultato poi contaminato.
«Ho provato due volte ad avere la possibilità di essere giudicata da un tribunale indipendente, ma l’ITIA ha costantemente trovato motivi per rimandare. L’unica cosa che mi auguro, a questo punto, è di avere finalmente la possibilità di adire giudici indipendenti e imparziali in un Tribunale, che mi dia la possibilità di provare la mia innocenza – ha aggiunto – Ho piena fiducia nella giustizia e non vedo l’ora di poter finalmente presentare il mio caso alla mia udienza che è prevista per la fine di maggio, dopo diversi rinvii da parte dell’ITIA». La violazione aggiuntiva si riferisce alle irregolarità nel passaporto biologico dell’atleta (ABP – Athlete Biological Passport) di Halep, sulla base di una valutazione del suo profilo da parte di un gruppo indipendente di esperti ABP. «Comprendiamo che l’annuncio di oggi aggiunge complessità a una situazione già complicata…. continueremo ad impegnarci a collaborare con la signora Halep in modo empatico, efficiente e tempestivo – ha affermato in una dichiarazione il direttore responsabile per l’antidoping presso l’ITIA, Nicole Sapstead – Sarebbe inappropriato per noi scendere nei dettagli fino alla conclusione del processo, ma continueremo a lavorare con il Tribunale indipendente per le decisioni in materia di sport e i rappresentanti della signora Halep per una soluzione il più rapida possibile».