«Lo slittamento della rata del Pnrr? Io penso che più di un rischio sia una certezza oramai, mi dispiace molto».
Lo dice il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando a Napoli a margine della presentazione del servizio di psicologia di base in Campania. «Voi sapete – spiega il governatore – che ho una polemica ormai da cinque mesi con il ministro Fitto. Abbiamo avuto un convegno a Napoli e già allora dicevo a Fitto ‘guarda che stiamo perdendo mesi preziosi’: è passato un anno e non è cambiato niente. Per quanto riguarda i fondi Sviluppo e Coesione, 21 miliardi di euro, 5,6 destinati alla Regione Campania, sono paralizzati, bloccati da un anno. Pensate quante cose avremmo potuto fare con 5,6 miliardi”, afferma De Luca che poi aggiunge “due riferimenti di merito: I fondi Sviluppo e Coesione dovevano servire a fare interventi sulla viabilità stradale e sui territori, cioè dovevano servire ai comuni che non hanno neanche gli occhi per piangere. Se venisse qui un’alluvione, i comuni non avrebbero un euro per fare un intervento di somma urgenza, per riattivare una strada. Queste risorse sono bloccate, così come sono bloccate le risorse per il recupero dei beni storico-artistici. Noi adesso stiamo finanziando con fondi di bilancio il restauro di alcune chiese importanti, di alcune cattedrali in tutto il territorio, ci sono dei problemi anche strutturali. Tutto paralizzato, è una cosa incredibile, veramente non ci sono parole. Il perché di questa situazione? Per incapacità. Hanno fatto scelte di governance sbagliate, hanno eliminato l’Agenzia di coesione meridionale per trasferire tutti i poteri nell’ambito della presidenza del Consiglio, solo questo passaggio ha fatto perdere mesi di tempo».
«Poi – prosegue ancora il Presidente della Campania – questa finzione di trovare le coerenze tra Pnrr e altri fondi europei. E
ci vuole un anno per verificare le coerenze e la non sovrapposizione degli interventi? Allora – conclude De Luca – la verità è che non ci sono risorse e stanno cercando di utilizzare le risorse destinate al sud e di spalmarle sul resto d’Italia e questo non va bene».