PARIGI. «Fermatevi, non distruggete»: a dirlo è la nonna di Nahel, ucciso martedì scorso da un poliziotto a Nanterre, la quale ha lanciato un appello alla calma dopo la quinta notte consecutiva di disordini in molte città della Francia per protesta contro la morte del nipote.Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha definito quella appena trascorsa «una notte più calma grazie all’azione delle forze dell’ordine».
Tensioni anche sugli Champs-Elysées a Parigi. La zona è stata completamente blindata ma gruppi di giovani di tanto in tanto hanno tentato di fare irruzione. Intanto è di 719 il bilancio degli arresti effettuati nella notte dalle forze dell’ordine in seguito alle proteste. Secondo il rapporto ancora provvisorio del ministero dell’Interno francese, nella notte sono rimasti feriti 45 poliziotti e gendarmi, 577 veicoli e 74 edifici sono stati dati alle fiamme, mentre 871 incendi sono stati registrati su strade pubbliche. La rivolta che sta incendiando le banlieue adesso si allarga e tocca la Svizzera. Dopo gli appelli alla protesta lanciati dai manifestanti su Snapchat e Tiktok, a Losanna ci sono stati scontri in centro, con 200 giovani che hanno affrontato la polizia. La polizia ha arrestato oltre 1.300 persone da quando sono iniziate le violente. Le autorità hanno inviato truppe supplementari nelle città più critiche: Lione, Grenoble e Marsiglia.
«Alla gente che sta distruggendo tutto, io dico – ha esortato Nadia, la nonna di Nahel, intervistata da BFM TV – che non rompano le vetrine, che non distruggano le scuole, gli autobus. Fermatevi, sono delle mamme che prendono l’autobus, ci sono delle mamme per la strada».
Prevista intanto nel tardo pomeriggio, intorno alle ore 19.30, una riunione all’Eliseo alla quale parteciperanno la premier Elisabeth Borne, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin e il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti. Ne dà notizia Bfmtv.