Sarebbe emerso che “gli indagati, mediante la produzione di documentazione falsa e attestante informazioni non veritiere sulla situazione finanziaria delle società del gruppo di appartenenza, riuscivano a far percepire alla società un finanziamento erogato da un istituto di credito con la garanzia di SACE”, spiegano i finanzieri in una nota.
“La società, dopo aver ottenuto indebitamente i 3 milioni di euro, ha impiegato gran parte della somma per finalità difformi da quanto previsto” dal decreto liquidità. Inoltre, “i più ampi approfondimenti svolti sui conti correnti societari hanno fatto emergere – si legge ancora nella nota – operazioni distrattive per oltre 6 milioni di euro attuate mediante bonifici privi di giustificazione a favore della controllante francese, che versava in una situazione di difficoltà finanziaria, nonché attraverso spese personali effettuate a mezzo carta di credito dall’Amministratore unico”.