Un’accusa “pesantissima”, che “delegittima” la magistratura e la colpisce “al cuore”, quella rivolta a una parte dei giudici di “schierarsi faziosamente nello scontro politico”. Dopo due giorni di silenzio l’Anm reagisce con durezza all’attacco del governo (suscitando la “sorpresa” del governo) sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto la ministra Daniela Santanchè e il sottosegretario Andrea Delmastro.
Chiede rispetto per l’indipendenza dei giudici e per la separazione dei poteri e rivendica il “dovere” di far sentire la propria voce sulle riforme che riguardano la giustizia e che non possono essere brandite come “misure punitive”, come sembra fare la maggioranza premendo l’acceleratore sulla separazione delle carriere. “Non vogliamo alimentare lo scontro, lo stiamo subendo” assicura il leader delle toghe Giuseppe Santalucia, spiegando che i magistrati non possono però tacere “quando si tratta di difendere la Costituzione”.