L’Alto Consiglio di Stato (Hcs) della Libia, una sorta di Senato con sede a Tripoli, ha chiesto, dopo una riunione straordinaria, “di tagliare i legami con i Paesi che sostengono l”entità sionista’ – Israele – interrompendo l’export di gas e petrolio verso di loro, boicottando i loro prodotti e sospendendo i rapporti con i loro ambasciatori fino a quando la brutale aggressione contro Gaza non verrà fermata”.
Lo riporta The Libya Observer. I consiglieri hanno ribadito il proprio sostegno ai “fratelli in Palestina fino alla liberazione dei loro territori”, e discusso le modalità per fornire e consegnare aiuti umanitari e medici urgenti ai residenti di Gaza.
“I membri dell’Hcs hanno chiesto la formazione di una forza militare congiunta arabo-islamica da parte dei Paesi musulmani per entrare a Gaza per proteggere i civili e fermare l’escalation della situazione a livello internazionale, invitando i Paesi arabi a smettere di trattare con l’entità sionista”, riporta il giornale.
Mercoledì anche il Parlamento libico con sede a Bengasi, eletto nel 2014, ha minacciato lo stop alla fornitura di petrolio e Gas e l’allontanamento degli ambasciatori di tutti gli Stati che sostengono Israele – Italia inclusa – nel caso in cui non fosse terminata l’aggressione a Gaza.