«Siamo contrari nel merito e sul metodo. È un percorso nato su forzature gravi. Non sono stati coinvolti i territori ed è stato scavalcato il Parlamento, perchè i livelli essenziali delle prestazioni, che toccano la carne viva delle fratture sociali del Paese, quindi salute, sanità, trasporti locali, verrebbero fissati da una commissione tecnica del governo».
«Avanzare questa proposta senza mettere un euro per il fondo di perequazione, che dovrebbe essere di almeno 50 miliardi, significa prendere in giro le persone».
«Si piantano bandierine ideologiche e si rischia di dividere ulteriormente il Paese, di acuirne i divari». Così a la Repubblica la segretaria del Pd, Elly Schlein, a proposito di autonomia differenziata.
«Siccome il governo ci ha invitato a dialogare sulle riforme, noi abbiamo detto chiaramente che ci stiamo. Non sul presidenzialismo o sul premierato, ma sulla sfiducia costruttiva e per una legge elettorale che cancelli i listini bloccati». Spiega.
«Ma ci siamo se è un confronto vero, se non hanno già deciso come va a finire e se c’è una moratoria sull’autonomia differenziata, oltre che sul blitz della destra contro i ballottaggi. La risposta l’abbiamo vista: la presidente del Consiglio ha detto che presidenzialismo e autonomia differenziata stanno insieme. Noi ci batteremo per fermarli”, conclude Schlein.