Stupro di Palermo, i sei giovani chiedono di cambiare carcere

Nei giorni scorsi i ragazzi hanno risposto in lacrime ai magistrati, hanno detto di essersi rovinati la vita. Ma non hanno cambiato la loro linea di difesa: "Lei era consenziente"

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I sei giovani che si trovano in carcere a Palermo accusati di violenza sessuale di gruppo su una 19enne hanno chiesto di essere allontanati dalla struttura penitenziaria per via delle minacce ricevute. Nei giorni scorsi i ragazzi hanno risposto in lacrime ai magistrati, hanno detto di essersi rovinati la vita. Ma non hanno cambiato la loro linea di difesa: “Lei era consenziente”. Dopo avere rigettato i ricorsi di Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, ieri i giudici hanno respinto anche la richiesta dei difensori di Cristian Barone confermando l’arresto in carcere.

Un settimo responsabile, minorenne al momento del fatto e ora 18enne, è stato scarcerato dal gip del tribunale per i minorenni e affidato a una comunità. Intanto proseguono le indagini dei carabinieri per trovare altri cellulari e video che avrebbero immortalato lo stupro. Il fatto è avvenuto nel cantiere del collettore fognario, al Foro Italico, dove la ragazza è stata poi soccorsa da un’ambulanza. E il Garante della Privacy avverte: “Conseguenze penali per chi diffonde il video”.

I legali dei ragazzi che sono nel carcere palermitano domani andranno dai giovani per verificare la vicenda delle minacce ricevute. Gli avvocati hanno anche riferito di aver ricevuto una richiesta ufficiale da parte della polizia penitenziaria del carcere Lorusso di Pagliarelli. Potrebbe essere stata presentata perché nella struttura non ci sono tante sezioni protette. Gli arrestati sono sei e non si riesce sempre a garantire il divieto di incontro imposto dall’autorità giudiziaria. È probabile che per questo motivo alcuni degli arrestati saranno spostati in altre carceri in Sicilia.

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