Più di ogni altra definizione per Andrea Purgatori, scomparso improvvisamente a 70anni, si attaglia perfettamente la frase di Gandhi che affermava di credere “nell’uguaglianza per tutti, eccetto per i reporter e i fotografi”. Sì, perché Purgatori non era un giornalista comune, ma un autentico fuoriclasse della professione, un sacerdote della verità.
Intransigente nella verifica dei fatti e nelle ricostruzioni degli avvenimenti Purgatori ha lavorato per una vita come inviato speciale al Corriere della Sera dove si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, e si dedicò tra l’altro con scrupolosa tenacia alla strage di Ustica del 1980. Ha scritto anche per l’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique, firmando inchieste e reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale e italiano negli “anni di piombo” e sullo stragismo, e sui casi Moro e Orlandi.