Il primo aprile il paese esce ufficialmente dallo stato di emergenza Covid: è la prima misura del piano di intervento della squadra del governo Draghi per riportare il paese a condizioni sociali pre-pandemia.
Al rientro dell’emergenza si affianca lo scioglimento del Comitato tecnico scientifico diretto dal Commissario straordinario Francesco Figliuolo. Allo stesso tempo termina nelle scuole la quarantena da contatto, con obbligo di isolamento esclusivamente per i contagiati.
Segue a partire dal primo maggio il decadimento di l’obbligo di indossare mascherine nella maggior parte dei locali e delle strutture al chiuso, con una proroga per i mezzi pubblici fino al primo settembre. Decade anche l’obbligo di utilizzo del green pass per accedere a luoghi di lavoro e locali.
A seguire, termina dal 15 giugno l’obbligo vaccinale per personale scolastico, militari, agenti di polizia e soccorso pubblico, dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, ma non per personale sanitario e Rsa.
Il piano prosegue con la fine della modalità di smart working nell’ambito privato, per terminare il 31 dicembre, data in cui termina l’obbligo sanitario per personale sanitario e Rsa. Nel rendere pubblica la decisione del piano, il premier Draghi ha tenuto a “ringraziare tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni: […] siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri”.