Contestazione dopo Brescia-Cosenza, in fiamme auto di calciatore

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È di cinque fermati al momento il bilancio degli scontri avvenuti allo stadio Rigamonti di Brescia in occasione della gara di ritorno dei playout contro il Cosenza che ha condannato le rondinelle alla retrocessione in serie C dopo 38 anni. Scene di guerriglia ancor prima del triplice fischio: gli ultras bresciani hanno iniziato a lanciare fumogeni, alcuni sono entrati nel rettangolo di gioco, costringendo il direttore di gare a sospendere il match quando mancava meno di 1′ al regolare triplice fischio. Il gol dell’1-1 del Cosenza al 95′, che di fatto premiava i calabresi con la permanenza nella cadetteria, ha scatenato la reazione degli ultras che ha visto anche scontri con la polizia, entrata in campo per garantire che la situazione non degenersse ulteriormente. Dopo circa mezz’ora di sospensione, l’arbitro ha decretato la fine del match. Tensione altissima fino a oltre mezzanotte con un bilancio di due feriti, si tratta di due steward della sicurezza del Rigamonti, un automobile a fuoco, quella del calciatore Huard del Brescia, e la minaccia con un coltello ad un altro giocatore della rosa.

Tensione anche nella metropolitana adiacente all’impianto dove sono stati lanciati lacrimogeni e la fermata è stata interrotta.
Gli ultras della curva bresciana hanno inoltre tentato invano di sfondare le porte di accesso agli spogliatoi dove si erano rifugiati anche alcuni parenti dei giocatori presenti in tribuna.

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