Nove persone sono state arrestate a Caivano nell’ambito dell’inchiesta riguardante lo stupro di due ragazzine. Si tratta di sette minorenni e due maggiorenni. La vicenda è stata resa nota dopo le denunce presentate dal padre di una delle bambine e dalla madre dell’altra. Il racconto delle violenze ai carabinieri è avvenuto dopo che il fratello di una delle due ha ricevuto messaggi telefonici nei quali si raccontava che le minorenni erano le protagoniste di alcuni video di contenuto sessuale. I genitori delle ragazzine hanno raccontato del timore di una possibile diffusione delle immagini che riproducevano gli abusi. Circostanza confemata anche dalle stesse vittime. Secondo gli inquirenti, sono “innumerevoli” gli abusi sessuali subìti dalle due cuginette di 10 e 12 anni a Caivano: le violenze di gruppo sono avvenute tutte in un immobile abbandonato, definito dalle vittime “capanna”, in “vico dei tossici”. In alcuni casi gli indagati sottraevano dalle mani delle vittime i loro cellulari per ricattarle, per costringerle ad avere rapporti sessuali in cambio della restituzione del telefono. Altre volte minacciavano di dire tutto ai loro genitori. Oltre agli stupri di gruppo vengono contestate agli indagati anche singoli episodi di violenza, nei quali le giovani vittime venivano minacciate in vario modo e poi costrette ad avere rapporti. Tra gli altri episodi, negli atti dell’inchiesta c’è anche un tentativo di stupro in un centro commerciale di Marcianise.