“Viva Rai2” torna il 6 novembre

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Parte la seconda stagione di Viva Rai2.

Lo show mattutino di Fiorello torna dal 6 novembre tutti i giorni, dal lunedì al venerdì su Rai2 alle 7, non più da via Asiago ma dal Foro italico. “Non siamo stati sfrattati ce ne siamo andati noi, che è diverso”, precisa lo showman siciliano.
Io ho detto proprio: non voglio più stare qua. Lo capiamo, lo abbiamo sempre capito. Nel rispetto degli inquilini abbiamo deciso di andarcene. Ora gli unici che si possono lamentare sono Malagò e Nepi — dice Fiorello riferendosi ai vertici di Coni e Sport e Salute —, sono gli unici esseri viventi che stanno lì. E poi ci sono le statue dello stadio dei Marmi”.
Nuovi appuntamenti, dove Fiorello avrà ancora al suo fianco Mauro Casciari e Fabrizio Biggio, presenti in conferenza stampa.
 “Sarà tutto in divenire nel corso delle varie settimane. Non si può preparare nulla a tavolino”. Spiega che anche lo sketch col finto Fedez degli scorsi giorni è nato tutto casualmente.
Appuntamento con il buonumore su Rai2, quindi, tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, dalle ore 7, e novità di quest’anno, sarà la replica in onda di Viva RaiRai2! anche su Rai Rai Radio 2 alle 14.
Fiorello incalza con una domanda l’ad Rai Roberto Sergio “La prima domanda: è vero che Belve va sulla Nove?”. No, lo fulmina l’ad. Quindi precisa che la “Rai è sempre la Rai e non ‘TeleMeloni’, visto che prima c’è stata TeleDraghi, TeleMonti e così via. La Rai la si ama sempre come la mamma”. Fiorello interpellato sui famosi fuorionda che hanno coinvolto Andrea Giambruno: “Striscia la notizia fa questa cosa da 40 anni, se io fossi uno di Mediaset e lavorassi lì saprei che c’è la bassa frequenza e che Antonio è lì. Sapendolo mi comporterei di conseguenza”.
L’artista siciliano si fa poi serio interpellato sulla guerra in Medio Oriente: “Non si può scherzare su tutto, sappiamo tutti il periodo che stiamo attraversando. Noi facciamo quello per cui siamo stati chiamati, regalare un po’ di buonumore per i 45 minuti del programma senza nessun riferimento a tutto ciò che ci sta angosciando, perché siamo tutti angosciati”. “Io non sono niente e nessuno davanti a questa tragedia, ma consentitemi l’indignazione e il dolore che provo ogni volta che vedo i telegiornali. I bambini per me, siano palestinesi o israeliani, sono bambini. Questa cosa va fermata, serve sedersi a un tavolo.
Non voglio esprimere dei giudizi su come vanno le cose, ognuno dice la sua ed è una cosa veramente antipatica. Viene chiesto: tu con chi sei? Per chi parteggi? Una cosa terribile anche solo da chiedere, non è Milan-Inter ma una cosa drammatica. I bambini che muoiono… è mi dà un dolore indescrivibile, qui siamo tutti devastati da quello che sta accadendo e se uno mi domanda per chi parteggi, io lo mando a quel paese”.

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