L’Italia chiude con un bilancio sicuramente positivo i Mondiali di sci alpino, che si sono appena chiusi nelle località francesi di Meribel e Courchevel. Quattro le medaglie messe in archivio, con due ori che luccicano e pesano tanto e che ci consentono di collocarci al quarto posto nel medagliere.
E c’è spazio persino per un pizzico di rammarico, perché non tutto è filato liscio visto che in qualche gara nella quale avevamo aspettative altissime (vedi nella discesa libera femminile con Sofia Goggia) le cose non sono andate come si sperava.
Le gioie più grandi sono arrivate nei primi giorni: splendido l’esordio di Federica Brignone, che si è messa finalmente al collo la medaglia d’oro iridata.
Lo ha fatto nella combinata, specialità spesso considerata minore, ma che in campo femminile vede al via atlete in grado di primeggiare tanto nella velocità quanto in slalom, come la Shiffrin.
Sorprendente quanto meritato l’oro di Marta Bassino nel SuperG. Un oro ottenuto grazie a una gara in crescendo, sciando senza paura e prendendosi tutti i rischi del caso.
E poi riecco Federica, con la Brignone capace di aggiungere l’argento in gigante, la sua specialità prediletta, all’oro in combinata. Infine la chiusura con il prezioso bronzo di Alex Vinatzer nello slalom dell’ultimo giorno.