«La solidarietà è il minimo da offrire ai medici che subiscono aggressioni, a quelli coinvolti ieri a Trieste assieme ai 5mila in Italia negli ultimi tre anni. Ma la solidarietà non basta, come evidentemente non basta l’inasprimento delle pene per le lesioni personali semplici commesse ai danni di medici e sanitari, già introdotto nel Dl dello scorso 30 marzo. Questo è un fenomeno che purtroppo sta diventando strutturale e contro cui vanno prese misure di sistema». Così la deputata Debora Serracchiani (Pd) dopo che venerdì, all’ospedale Maggiore di Trieste, un paziente in stato di alterazione ha preso a scagliare estintori e a danneggiare infissi, obbligando i medici a rinchiudersi in una stanza.
Secondo Serracchiani «va resa più incisiva l’opera di sensibilizzazione annunciata dal ministro Schillaci, anche e soprattutto con la collaborazione di Regione e Enti locali. Va reso immediatamente efficace e diffuso il collegamento diretto tra i pronto soccorso, i Csm, i Sert, le guardie mediche e le sale operative delle forze dell’ordine. Soprattutto – conclude – va iniziata una profonda riflessione su una crescente sfiducia sociale, che colpisce la sanità ma anche la scuola».