Lampedusa, Piantedosi: “Non sarà centro permanenza migranti”

Altri 63 migranti, fra cui 4 donne, sono sbarcati a Lampedusa dopo che il loro barchino di 7 metri è stato soccorso, in area Sar, dalla motovedetta Cp305 della Guardia costiera

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“L’hotspot di Lampedusa continuerà ad esistere con la stessa vocazione attuale, ossia quella di base di transito”. Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante la conferenza stampa che è seguita alla visita nella struttura d’accoglienza. Una dichiarazione attesa soprattutto dagli abitanti dell’isola dopo che il 7 giugno il prefetto Valerio Valenti, commissario per l’emergenza migranti, facendo il punto sulla situazione dell’hotspot affidato alla Croce rossa italiana, non aveva escluso la possibilità di creare un centro di trattenimento migranti proprio a Lampedusa.

“L’azione del dipartimento – aveva detto Valenti – adesso vorrà traguardare anche altri obiettivi. Il primo, condiviso a livello europeo, è realizzare un più rapido rimpatrio dei soggetti che non hanno titolo a rimanere sul territorio, quindi la realizzazione di centri di trattenimento. E non escludo che uno, il primo, si possa fare anche qui, sull’isola”.

“Una cosa bisogna dirla: questa (dell’immigrazione ndr) non è solo una sfida italiana, ma europea. Non siete da soli”. Lo ha sottolineato rivolgendosi ai lampedusani la commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson, nel corso della conferenza stampa con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. All’incontro è presente il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino. “L’Italia è sempre sotto una fortissima pressione migratoria e quest’anno è cresciuta moltissimo. Sono arrivati fino ad ora più di 65 mila migranti e molti di questi sono arrivati qui a Lampedusa. L’Italia sta cercando di far fronte in tutti i modi, ha anche varato una nuova legislazione”. Lo ha detto Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari Interni, dopo la visita fatta assieme a Piantedosi. “Ho visto quello che ha fatto la Croce Rossa, ha migliorato le condizioni di questo hotspot in pochissimo tempo”, ha aggiunto la commissaria europea 

“Non ci sono soluzioni miracolose per risolvere il fenomeno delle migrazioni. Stiamo costruendo qualcosa che possa consentire una gestione più ordinata del fenomeno che mette insieme aspetti umanitari ma anche di sicurezza”. Lo ha detto il capo del Viminale, Matteo Piantedosi, durante la conferenza stampa svolta, dopo la visita, all’hotspot di contrada Imbriacola. Piantedosi era assieme alla commissaria europea gli Affari Interni Ylva Johansson. Seduto nelle prime file, ad ascoltare le parole del ministro dell’Interno, anche il commissario straordinario per l’emergenza immigrazione clandestina, il prefetto Valerio Valenti. “Rimaniamo convinti della necessità di combattere senza alcun condizionamento i traffici internazionali di esseri umani. Questo non si vedrà qui, o non si vedrà solo qui, – ha aggiunto il ministro Piantedosi – . Ma sarà sempre al primo posto e so che è anche un obiettivo della commissione europea e dell’Unione Europea che vuole condividere con l’Italia”.

Altri 63 migranti, fra cui 4 donne, sono sbarcati a Lampedusa dopo che il loro barchino di 7 metri è stato soccorso, in area Sar, dalla motovedetta Cp305 della Guardia costiera. Natante che anche in questo caso è poi andato alla deriva. I migranti, originari di Eritrea, Bangladesh, Siria, Egitto, Sudan, Nigeria e Gambia hanno dichiarato di essere partiti da Zuwara in Libia. All’hotspot di contrada Imbriacola, dove sono stati trasferiti, sono giunti poco prima che arrivassero Piantedosi e Ylva Johansson, che hanno visitato la struttura. Prima dei 63 avevano ricevuto soccorso, durante la notte, altri 43 migranti.

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