“Lo abbiamo gridato in piazza insieme a 20.000 cittadini lo scorso 17 giugno e lo abbiamo ribadito in parlamento, Basta vite precarie”. Così Elena Sironi, senatrice del M5s sull’approvazione del decreto Lavoro alla Camera. Aggiunge Sironi:
“Purtroppo questo Governo non dà ascolto ai cittadini e imbavaglia la voce delle opposizioni a suon di apposizioni di fiducia. Il decreto lavoro, o meglio il decreto precariato, è stato convertito in legge e ha cancellato il rispetto del lavoro e della sua dignità; una controriforma che ha smantellato welfare e legittimato il precariato a vita, togliendo ai giovani la possibilità di costruire una famiglia e di progettare il futuro”.
Secondo la senatrice, “si tratta di una legge che non si cura del disagio sociale di chi rimane indietro e dei più fragili per i quali la sbandierata meritocrazia diventa una beffa. Infatti, verrà eliminata una rete di protezione sociale che sosteneva lavoratori poveri per integrare un salario da fame”. Secondo l’Istat, un italiano su 10 vive in stato di assoluta povertà. E
come se non bastasse, il governo dà il via libera al lavoro precario togliendo i paletti e la limitazioni che aveva inserito il governo Conte con il decreto dignità. “Il salario minimo – chiosa Sironi – è una misura già adottata in 21 Paesi dell’Europa.
Invece, l’Italia è tra gli ultimi rimasti a non averlo, nonostante oltre 4 milioni di persone guadagnino meno di 9 euro l’ora”.
Il dato su cui la senatrice riflette, è che con l’obiettivo di reagire all’inflazione e alla crisi economica, negli ultimi anni e in special modo tra il 2022 e il 2023, molti Paesi europei hanno incrementato la misura. Conclude Sironi: “In Italia, invece, oltre a non avere un salario minimo, abbiamo gli stipendi fermi dagli anni 90, nonostante l’inflazione galoppante. Ma per la premier Giorgia Meloni, “introdurre un salario minimo, rischierebbe di creare situazioni peggiori di quelle che abbiamo oggi”. Come al solito, questo Governo non ha la capacità di discernere la propaganda dalla realtà dei fatti. e non pare comprendere che il salario minimo serve invece a tutelare la cittadinanza dalle fluttuazioni dei mercati e dalle pratiche speculative delle imprese, che dopo aver preso miliardi di aiuti statali nelle situazioni di crisi per recuperare le perdite, vanno a caccia di profitti. Nel frattempo, tutte le forze di opposizione ora convergono con il M5s per una proposta sul salario minimo, perché nessuno deve poter essere sfruttato sul lavoro con stipendi da fame, ma tutti devono poter vivere con dignità. Meloni, batti un colpo se ci sei” conclude.
