Ci vorranno settimane per venire a conoscenza di tutti gli aspetti della conversazione telefonica fra il leader massimo della Cina Xi Jinping ed il Presidente ucraino Volodomyr Zelensky.
Nel mentre, l’Eliseo continua a sottolineare il proprio desiderio di trovare una soluzione alla guerra. In una nota, la Francia incoraggia ogni tipo di dialogo che possa contribuire a una risoluzione del conflitto, nel rispetto degli interessi di Kiev e del diritto internazionale. Mosca, invece, ha risposto con un due di picche. La Russia, infatti, accusa l’Ucraina di sabotare le iniziative di pace, rifiutando il dialogo con il Cremlino.
“Le autorità ucraine e i loro sostenitori occidentali hanno già dimostrato la loro capacità di sabotare le iniziative di pace”. Così un portavoce del Ministero degli Esteri moscovita. Questo atteggiamento di Putin potrebbe far trasparire il timore del Cremlino di non essere in grado di fronteggiare la preannunciata controffensiva ucraina e mettere le mani avanti rispetto al possibile, terrificante, ricorso ad ordigni nucleari tattici per stoppare l’avanzata delle truppe di Kiev.
Una minaccia più volte ripetuta dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitrij Medvedev. Parole agghiaccianti che più che un delirio rappresentano un vero e proprio ricatto per scongiurare il crollo del regime di Putin.