Whirlpool Napoli, fine di un incubo: firmano gli ex dipendenti

In tutto saranno 312 dopo 53 mesi di tensioni sociali, cortei, occupazioni e blocchi autostradali

186
0
.occhio.com

Un capannone vuoto, stabilimento dove si producevano le lavatrici della Whirlpool, una piccola scrivania, un po’ di documenti pronti da far firmare. Da un lato una funzionaria della Tea Tek con il Ceo dell’azienda Felice Granisso, dall’altro la prima lavoratrice assunta da Italian Green Factory. E’ l’azienda del gruppo partenopeo cui è stato assegnato il compito di restituire l’area di via Argine, a Napoli, alla sua missione primaria, quella industriale. L’appuntamento è alle 7,30.

Desiré Cocozza ha 35 anni. Sua figlia è nata sei mesi fa, proprio nei giorni in cui veniva affidato a Tea Tek il compito di riportare rumori e macchinari in quel capannone oggi vuoto. Una doppia rinascita, per una mamma e per una città. La Italian Green Factory del gruppo partenopeo Tea Tek è pronta a prendere il posto della Whirlpool in via Argine. “E’ un’emozione bellissima. Oggi riparte la mia vita da lavoratrice e da mamma”, dice emozionata la donna, accompagnata dal marito e dalla figlioletta. Colleghe e colleghi di lavoro applaudono.

E’ la fine di un incubo che dura da quattro anni e cinque mesi. Altri operai firmano subito dopo e poi, via via tutti gli altri. In tutto 312 dopo 53 mesi di tensioni sociali, cortei, occupazioni e blocchi autostradali.

agos_.it
iseofinestre.com
medi-market.it
Previous articleIl Mose salva Venezia dall’acqua alta: maltempo in arrivo in Italia
Next articleParigi, donna grida “Allahu Akbar” e la polizia apre il fuoco

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here