Un’auto sfonda la recinzione esterna di una scuola materna e uccide un bambino, ferendone altri 5.
È quanto accade a L’Aquila: la proprietaria del veicolo era andata a prendere il proprio figlio a scuola, parcheggiando l’auto, una Passat grigia, sul pendio adiacente il giardino dell’asilo Primo Maggio, ma a causa di quella che a una prima analisi è sembrata una disattenzione (un errore umano, diranno i giudici) il veicolo prende velocità ed entra nel giardino della scuola distruggendo le barriere artificiali, e travolgendo così alcuni dei bambini lì presenti.
Il sindaco Pierluigi Biondi ha proclamato il lutto cittadino. Ulteriori ricostruzioni accerteranno che il freno a mano dell’auto era stato disinserito dal figlio dodicenne della donna al suo interno, ma il procuratore della Repubblica del Tribunale per i Minorenni de L’Aquila David Mancini ha chiesto che vengano archiviate le accuse di omicidio colposo a suo carico, per via della sua età, inferiore ai 14 anni.
L’attenzione si è perciò spostata sulla madre del dodicenne, unica indagata, e sulle condizioni della recinzione, non ancorata al muro ma a terra, e “se lo stato dei luoghi interno alla struttura scolastica fosse nelle condizioni di esercizio tali da garantire la sicurezza degli spazi dell’area giochi esterna”.
Gianmarco Pone