Santa Maria Capua Vetere, rientrati i disordini in carcere

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Sono rientrati i disordini nel carcere di Santa Maria Capua Venere.

“Apprendiamo che, grazie alla professionalità e all’inventiva del Reparto del Corpo di polizia penitenziaria e al tempestivo intervento del magistrato di sorveglianza, sono rientrati, dopo alcune ore, i gravissimi disordini di oggi pomeriggio presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere”, riferisce Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, in una nota.

“La protesta dei detenuti pare sia originata dalla mancata concessione, a uno di loro, di un permesso per la partecipazione al funerale di un congiunto vittima di omicidio nel casertano”, spiega il segretario della UILPA PP.

La stessa Uil poco prima aveva riferito di “gravissimi disordini, con detenuti che avrebbero asserragliato alcune sezioni detentive dopo averle vandalizzate e, sembrerebbe, aver temporaneamente trattenuto un paio di operatori del corpo di polizia penitenziaria, nel carceregià teatro in passato di gravissime vicende di cronaca. I disordini, stando alle ancora disarticolate notizie che pervengono, sarebbero da qualificare come vera e propria rivolta e interesserebbero l’intero reparto Volturno con circa 250 detenuti presenti”

“Nella speranza, per quanto abbastanza utopistica, che alla fine di tutto i danni siano solo materiali, ribadiamo che non bastano le parole e i buoni propositi”, aveva sottolineato Fazio. “Servono subito un decreto carceri che affronti l’emergenza deflazionando la densità detentiva e rinforzando tangibilmente gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di oltre 18mila unità, e un progetto di riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, con anche la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Lo ribadiamo, il resto rischia di essere solo un palliativo, se non addirittura un placebo”.

Uspp: da tempo denunciamo carenze 

“E’ da tempo che denunciato come sindacato che a Santa Maria Capua Vetere c’è una carenza di agenti di 70 unità. Dopo i fatti del 2020 niente è cambiato. Sono rimasti i problemi di sovraffollamento, di carenza di organico e strutturali. bisogna inasprire le pene e togliere i benefici di legge previsti dall’ordinamento penitenziario per i detenuti che si rendono protagonisti di aggressioni e rivolte”.

Così, in una nota, il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, commentano i disordini che si stanno verificando nel carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere. “Chiediamo anche l’intervento del Gruppo Operativo Mobile (GOM) per il supporto al personale di polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Capua Vetere a cui il sindacato esprime solidarietà”.

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