Il disturbo che ha costretto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a rimanere a letto due giorni, rinviando al prossimo 4 gennaio la conferenza stampa di fine anno, è direttamente legato agli otoliti, minuscoli corpuscoli di calcio che si trovano al livello dell’orecchio interno e regolatori dell’equilibrio. Ad illustrare a LaPresse la loro funzione, i problemi e la relativa terapia è il dottor Emanuele Carrozza, Dirigente medico Unità Operativa Orl, “Ospedale Moscati” di Taranto. “Si tratta di cristalli di carbonato di calcio adesi alla superficie delle cellule del vestibolo, che è una parte dell’orecchio interno che regola l’equilibrio – spiega -. E’ la parte posteriore dell’orecchio interno e serve per regolare la posizione della testa nello spazio. Sono dei recettori di rotazione per cui, in base ai movimenti generati dalla forza di gravità, stimolano le cellule vestibolari attraverso cui partono degli impulsi che tramite il nervo vestibolare arrivano alle aree cerebrali centrali”. I problemi sorgono nel momento in cui gli otoliti si “sganciano” dalla loro sede naturale.
“Per motivi vari che possono essere post-traumatici o legati ad altre cause poco note – prosegue il dottor Carrozza -, come disturbi del microcircolo, o legati al diabete o ad alterazioni dei valori ematici, questi otoliti possono ruotare in modo anomalo all’interno dell’orecchio interno, trasmettendo impulsi sballati, anomali. In questo caso il paziente avvertirà vertigini violentissime, fondamentalmente equiparabili al mal di mare. Giramento vorticoso, nausea violenta con sintomi neuro-vegetativi. I movimenti del capo soprattutto scateneranno delle crisi”. La terapia, oltre al riposo, è imprescindibile dall’intervento di uno specialista. “Per curare serve uno specialista – dice Carrozza -, in particolare un vestibologo, che attraverso delle manovre specifiche riuscirà a riposizionare gli otoliti che si sono mossi in modo casuale e anomalo, ricollocandoli nella loro sede originaria”.