ROMA – La Juventus chiude la sua “partita” con la giustizia sportiva, tra processo plusvalenze e manovra stipendi, con un -10 in classifica e un’ammenda di 718mila euro. E’ questo quello che viene fuori da una giornata di passione, per il club bianconero, in attesa di notizie da due tavoli.
STIPENDI E PLUSVALENZE – Da un lato l’udienza al Tribunale Federale Nazionale per la doppia manovra stipendi riguardante le stagioni 2019/20 e 2020/21, il filone agenti e i rapporti di partnership con altri club, dall’altro le motivazioni rese note dalla Corte Federale d’appello, in seguito alla condanna inflitta il 22 maggio scorso alla società bianconera per il caso plusvalenze.
LA PRIMA PARTITA – La prima partita ha visto il Tribunale Federale Nazionale accettare il patteggiamento della società – rinunciando a ogni ricorso – infliggendo una sanzione pecuniaria alla Juventus pari a 718mila euro. Puniti, sempre con un’ammenda, gli altri dirigenti coinvolti, mentre è stata stralciata la posizione di Andrea Agnelli la cui trattazione è rinviata all’udienza del 15 giugno 2023, in presenza, con salvezza dei diritti di prima udienza.
PLUSVALENZE: LE MOTIVAZIONI – Oltre al patteggiamento, però, la Juventus ha potuto conoscere anche le motivazioni dell’altro filone, quello relativo alle plusvalenze, per il quale la società bianconera è stata punita con 10 punti di penalità da scontare nella stagione sportiva corrente. La sanzione con la quale la Corte Federale d’appello ha inflitto dieci punti di penalità alla Juventus da scontare nella stagione sportiva corrente, anche in un’ottica equitativa, è “del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza”. Si chiudono così le 20 pagine di motivazioni rese note dalla Corte Federale d’appello in seguito alla condanna inflitta il 22 maggio scorso alla società bianconera per il caso plusvalenze.
“PARAMETRO DI RIFERIMENTO” – Il documento, poi, spiega anche come si è arrivati alla sanzione specificando che la violazione dei principi codificati dall’articolo 4 CGS, da parte dei Consiglieri operativi e le sanzioni loro irrogate, costituisce “un parametro di riferimento in termini di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza in ordine alla sanzione da irrogare al sodalizio sportivo”.
LA REAZIONE DELLA JUVENTUS – In un comunicato stampa post-patteggiamento, la Juventus ribadisce la “correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive”, ma allo stesso tempo sottolinea che “la definizione di tutti i procedimenti sportivi Figc aperti consente alla società di conseguire un risultato certo, mettendo un punto fermo e superando lo stato di tensione e instabilità che inevitabilmente discenderebbe dalla prosecuzione di contenziosi incerti negli esiti e nei tempi, permettendo inoltre al management, all’allenatore della prima squadra e ai giocatori di concentrarsi sull’attività sportiva ed in particolare sulla programmazione complessiva della prossima stagione”.