«Ho ucciso la mia ragazza»: questa è stata la prima frase di Filippo Turetta agli agenti della polizia tedesca. La confessione è arrivata dopo il fermo in autostrada per una violazione del codice della strada: era fermo in una piazzola d’emergenza senza aver acceso gli stop. I poliziotti hanno registrato la frase nel verbale di fermo. Ma non potrà essere portata nelle aule di giustizia. Davanti al giudice l’omicida di Giulia Cecchettin ha solo chiesto di essere riportato in Italia.
Intanto i genitori Nicola ed Elisabetta dicono che la loro non è mai stata una «famiglia patriarcale». E aggiungono che forse Filippo voleva sequestrare Giulia per non farla andare a presentare la tesi e poi la situazione è degenerata. Il suo avvocato Emanuele Compagno dice intanto che una perizia psichiatrica potrebbe essere utile. Spunta anche un nuovo video. Intanto il tribunale tedesco di Naumburg ha detto che nulla osta alla consegna all’Italia di Turetta. Il presidente del tribunale fa sapere che non ci sono ostacoli alla consegna dell’indagato alle autorità italiane e fa sapere che anche l’indagato l’ha accettata. Turetta resta indagato per omicidio volontario aggravato. Gli inquirenti non hanno ancora deciso se contestargli la premeditazione.
Nell’ordinanza della Gip Benedetta Vitolo si spiega che deve restare in carcere per il pericolo di reiterazione del reato. Il procuratore di Venezia Bruno Cherchi è in contatto con le autorità della Germania. Attende di sapere se Turetta arriverà in pochi giorni. Altrimenti andranno gli inquirenti ad interrogarlo. Il tribunale tedesco di Naumburg ha detto che nulla osta all’estradizione di Filippo Turetta. Il 22enne accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin potrà tornare in Italia per l’inchiesta. Il presidente del tribunale ha confermato che Turetta non si è opposto all’estradizione. Il magistrato afferma anche che sulla base della documentazione allegata al mandato d’arresto europeo non ci sono ostacoli al ritorno in Italia dell’indagato.
Nel comunicato, ripreso dall’agenzia di stampa Agi, si afferma che la decisione risale al 21 novembre 2023 ed è stata presa dalla prima sezione penale del tribunale regionale superiore di Naumburg. Turetta si trova nel carcere di Halle. «Il mandato d’arresto europeo accusa la persona ricercata di aver intenzionalmente abusato fisicamente di un’altra persona in Italia, al punto tale che questo trattamento ha portato alla sua morte», sintetizza il comunicato.