Trenta treni cancellati. È questo il bilancio in Italia, in seguito allo sciopero nazionale del personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, che si è svolto dalle 21 di lunedì fino alle 18 di oggi, martedì 8 luglio.
La protesta nasce dal mancato accordo sul rinnovo del contratto dei ferrovieri, che risulta scaduto da oltre due anni. Mentre i principali sindacati (Filt-Cgil, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Ferrovie) hanno firmato l’intesa, le sigle Cub Trasporti e Usb hanno scelto di non aderire, organizzando una nuova mobilitazione dopo quella dello scorso maggio.
Al centro della protesta, la richiesta di un adeguamento salariale più coerente con l’andamento del costo della vita.
A Roma Termini, la protesta ha provocato ritardi sia sui convogli Italo che Trenitalia, con tempi che hanno oscillato tra i 10 e i 120 minuti. Anche alla stazione centrale di Napoli si sono registrati disagi, con lunghe code agli sportelli informazioni e la soppressione di circa la metà dei treni in arrivo e in partenza.
Lo sciopero ha colpito soprattutto i treni ad alta velocità, causando difficoltà anche ai pendolari che si spostano con i treni regionali.