Sono 5,7 milioni gli italiani che vivono in aree a rischio frane, di cui oltre un milione in zone ad alta pericolosità. È quanto emerge dal nuovo rapporto sul dissesto idrogeologico effettuato dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che aggiorna al 2024 la mappa della vulnerabilità del Paese.
Il territorio soggetto a rischio frane è aumentato del 15% rispetto al 2021, passando da 55.400 a 69.500 km², pari al 23% dell’intera superficie nazionale. Gli aumenti più significativi si sono registrati in Alto Adige (+61,2%), Toscana (+52,8%), Sardegna e Sicilia.
Secondo il report, sono coinvolti 582mila nuclei familiari, 742mila edifici, 75mila imprese e 14mila beni culturali. Il 94,5% dei comuni italiani è esposto ad almeno uno tra frane, alluvioni, valanghe ed erosione costiera.
L’Italia si conferma tra i Paesi europei più esposti: oltre 636mila frane censite, il 28% delle quali potenzialmente molto distruttive. Gli eventi climatici estremi aggravano ulteriormente un quadro già critico.