Cervia, autista ruspa: “Non mi capacito”

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E’ uscito dalla caserma dei carabinieri in tarda serata con una denuncia a piede libero per omicidio colposo, senza misure restrittive.

Il giorno dopo, spiega il suo difensore, è “dispiaciutissimo per una tragedia immane, non si capacita di come possa essere successo e fa le condoglianze alla famiglia della donna”. Lerry Gnoli, 54 anni, è l’autista della ruspa che, sabato mattina, a Pinarella di Cervia (Ravenna), ha travolto in spiaggia, uccidendola sul colpo, Elisa Spadavecchia, insegnante in pensione di 66 anni, residente a Creazzo, nel Vicentino. La donna si trovava per qualche giorno con il marito nella riviera romagnola. Era sulla battigia a prendere il sole quando il mezzo, a quanto pare in retromarcia, l’ha investita.

E’ sempre il difensore del conducente indagato, l’avvocato Vittorio Manes del foro di Forlì, a spiegare che il proprio assistito “fa questo mestiere da 35 anni”. L’uomo aveva un precedente per omicidio stradale, risalente al 2022, con un processo concluso con condanna. Caterina Fedi, nipote di Giuseppe Quercioli, la vittima di quell’incidente, si sfoga sui social: “”Con profonda rabbia e un dolore che torna a farsi vivo, apprendo una notizia che mi sconvolge: la stessa persona che ha causato l’incidente in cui è morto mio nonno, un uomo che non meritava una fine tanto ingiusta , ha tolto la vita a un’altra innocente, ancora una volta sempre alla guida. Tutto questo è inaccettabile”.

Ieri per Gnoli, dopo l’incidente in spiaggia, la valutazione della Procura di Ravenna, che con il procuratore Daniele Barberini e la pm Lucrezia Ciriello coordina le indagini dei carabinieri, è stata quella di considerare la battigia demanio marittimo, contestando l’omicidio colposo e non quello stradale, che altrimenti prevederebbe, in determinate condizioni, l’arresto facoltativo. L’uomo, che non è stato sentito formalmente dagli investigatori, ma probabilmente lo sarà nei prossimi giorni, è stato quindi rilasciato, dopo l’identificazione.

Ora l’inchiesta potrebbe allargarsi. L’obiettivo è capire perché l’autista della ruspa si trovava lì e chi gli aveva dato l’incarico, circostanza che al momento non sarebbe stata ancora pienamente chiarita. Ieri il Comune di Cervia ha spiegato che i lavori erano abusivi, non autorizzati. Alla fine di maggio, in effetti, con le spiagge già affollate nel fine settimana, solitamente non si utilizzano mezzi di quel genere per sistemare la sabbia. Lo si fa prima o dopo la stagione balneare. Forse era un tentativo di rimediare in extremis a qualche danno provocato dal maltempo dei giorni precedenti.

Quando sarà chiarito chi e quando ha chiesto a Gnoli di intervenire, a quel punto si valuteranno eventuali ulteriori responsabilità. Nei prossimi giorni si disporranno accertamenti anche sul mezzo sequestrato e probabilmente l’autopsia per ricostruire compiutamente la dinamica dei fatti, avvenuti davanti a diversi testimoni, alcuni già ascoltati.
Intanto Creazzo, il paese del Vicentino dove risiedeva Spadavecchia, la piange. “Era un’insegnante molto conosciuta e apprezzata, in pensione da qualche anno, diventata nonna da poco. Anche io vengo dal mondo della scuola e posso dire che il nostro paese è rimasto basito da questa terribile notizia”, spiega la sindaca Carmela Maresca. “La vedevo in piazza – aggiunge la prima cittadina – con la sua bicicletta, col suo bel sorriso. Quello che è successo è incredibile”. La vittima era moglie di Giovanni Sfregola, ufficiale dei carabinieri in congedo, comandante provinciale di Vicenza tra il 2000 e il 2003.

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