Agostino Ingenito: “Napoli, chiuso il Parco Vergiliano con un foglio A4”

Il coordinatore dell'associazione culturale Giacomo Leopardi e Napoli, che chiede chiarimenti al Comune e l'intervento del Ministro Sangiuliano

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Turismo letterario negato a tanti cultori italiani e stranieri dell’autore de L’Infinito, proprio in occasione dell’anniversario della morte di Giacomo Leopardi, venuto a mancare a Napoli, il 14 giugno 1837.

Il Parco Vergiliano off limits per la visita alla tomba del sommo poeta, con grande sorpresa e dispiacere, di gruppi e visitatori, chiede informazioni al Comune e sollecita il Ministro Sangiuliano ad intervenire per la tutela del monumento nazionale, l’associazione culturale “Leopardi e Napoli, legame indissolubile, coordinata dal cultore e presidente  Agostino Ingenito.

«Ho ricevuto una segnalazione, con una foto di un cartello affisso al cancello di ingresso del Parco, un foglio A4, scritto a penna, con il quale, si comunica la chiusura “per lavori a data da destinarsi” – dichiara Ingenito – Due mesi fa segnalai, con foto e video,  le problematiche di sicurezza per le condizioni in cui versava un cantiere fermo da tempo per la tomba di Virgilio, nella Crypta Neapolitana, tanto che, a seguito di uscite su giornali e portali, il Comune confermò le difficoltà esistenti per quel progetto di recupero e messa in sicurezza, mai concluso che coinvolge anche la Sovrintendenza».

Appare decisamente anomala l’affissione di un semplice foglio, non indicando eventuali ordinanze di chiusura che dovrebbero essere citate, in caso del mancato accesso a un parco pubblico.

«Siamo davvero dispiaciuti – continua Ingenito – sono tanti i nostri cultori italiani e stranieri , che ogni anno, anche per una sorta di pellegrinaggio laico di turismo letterario, raggiungono Napoli, e la tomba eretta nel 1939 a seguito della traslazione dall’ex chiesa di San Vitale, poi abbattuta, in cui vi era la precedente presunta sepoltura del poeta».

Sul rapporto con Napoli, le reali cause della morte e il vero luogo di sepoltura di Giacomo Leopardi, l’associazione edita, con la collaborazione della casa editrice Nibiru Medialeader, la  rivista letteraria “Infinito Leopardi” , giunta al quarto volume, ed in uscita il prossimo 29 giugno, in occasione del compleanno dell’autore delle Operette Morali e de la Ginestra.

«Proprio per questa nuova pubblicazione, oltre a tanti originali interventi di cultori ed esperti, accogliamo un puntuale testo del professor Carlo Di Lieto, docente di letteratura italiana al Suor Orsola Benincasa, in cui fa emergere le tante contraddizioni dell’amico napoletano di Leopardi, Antonio Ranieri, che rientrò a Napoli nell’ottobre 1833 portando con sé, il grande poeta e filosofo».

Il docente, ricostruisce, con dovizia di particolari, cosa sia davvero successo al corpo di Leopardi, a seguito della morte avvenuta in quel caldo 14 giugno 1837, mentre la città registrava migliaia di decessi per la grave epidemia di colera, che si era abbattuta a più riprese sulla capitale del Regno Borbonico. Le tante bugie e certe pratiche pseudo mediche di Ranieri, nel testo di Carlo Di Lieto, fanno emergere tante anomalie, rispetto a quanto scritto, alcuni dopo da Ranieri, aderente a logge massoniche,  poi diventato senatore del Regno d’Italia, nel suo racconto “Sette anni di sodalizio”.

Di Lieto, con un accurato percorso di indagini e documenti, fa emergere altre scottanti verità, sui possibili reali luoghi di sepoltura e delle pratiche compiute da Ranieri.

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