Diffusosi dagli anni ’90 anche negli Stati Uniti, il virus West Nile continua la sua espansione, favorito da condizioni ambientali sempre più adatte alla proliferazione delle zanzare che ne veicolano la trasmissione. Se un tempo le infezioni si manifestavano in forma lieve, oggi sono sempre più frequenti i casi febbrili e le complicanze neurologiche.
In Italia, secondo i dati del Ministero della Salute, dall’inizio dell’anno si contano 145 casi confermati, con un bilancio di 12 decessi. Le regioni più colpite sono Lazio e Campania. Il ministro Orazio Schillaci ha ricordato come il nostro Paese presenti caratteristiche ambientali e faunistiche – tra cui la presenza di uccelli migratori e ampie zone umide – che rendono il territorio particolarmente vulnerabile alla diffusione del virus.
Non esistono cure specifiche né vaccini, e la prevenzione si basa soprattutto sulla protezione individuale e su programmi locali di disinfestazione. Il picco dei contagi si registra solitamente tra fine estate e inizio autunno, complici le estati sempre più calde e prolungate dovute ai cambiamenti climatici.