Gaza, Idf uccide sei bambini in fila per l’acqua

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L’acqua a Gaza scarseggia e per raggiungere le autobotti i palestinesi camminano a piedi anche due chilometri e aspettano in fila sotto il sole cocente il loro turno.

Erano una trentina in coda in mattinata vicino al campo profughi di Nuseirat quando un drone ha lanciato un missile e per un “errore tecnico”, ha ammesso ore dopo l’Idf, ha ucciso dieci persone, compresi sei bambini. E’ solo l’ultima delle uccisioni di massa provocate dai raid israeliani che, secondo Hamas, hanno causato 58.000 morti dall’inizio della guerra.

Le speranze di un cessate il fuoco, accese dal pressing di Donald Trump su Benyamin Netanyahu, sembrano purtroppo assottigliarsi proprio mentre gli attacchi aerei e di terra israeliani nella Striscia si intensificano con una triste conta di almeno 30 morti in un solo giorno. I negoziati a Doha sulla proposta Usa di 60 giorni di tregua in cambio degli ostaggi e dell’impegno a discutere della fine della guerra continuano ma solo formalmente.

Le mappe su dove le forze israeliane devono stare durante la tregua separano Israele e Hamas. Il premier israeliano, stretto tra la richiesta del tycoon e i falchi dell’ultradestra Ben Gvir e Bezalel Smotrich, è netto nell’escludere un ritiro: “Cosa vuole Hamas? Vuole rimanere a Gaza. Vuole che ce ne andiamo, così può riarmarsi, così può attaccarci ancora e ancora. Non lo accetterò”.

Bibi addossa la colpa a Hamas: “Abbiamo accettato l’accordo ma Hamas l’ha rifiutato”, assicura, salvo poi rimettere in fila le sue priorità. “Dobbiamo insistere sul rilascio degli ostaggi e sulla distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Non rinuncio a nessuno di questi obiettivi”, mette in chiaro definendo “manipolati” anche i sondaggi che con ampia maggioranza chiedono il ritorno degli ostaggi e la fine del conflitto.

Anche l’opinione pubblica israeliana sembra stanca di una guerra che non vede la fine. Non si fanno illusioni i palestinesi di Gaza, concentrati a sopravvivere tra carburante, cibo, acqua, medicine che scarseggiano come hanno denunciato ieri sette agenzie dell’Onu. Come ogni giorno, a Nuseirat, come in altri punti di distribuzione, i gazawi erano in fila quando un attacco aereo israeliano ha colpito la folla che aspettava di riempire le taniche dell’acqua. Filmati non verificati, condivisi online dopo il raid, mostrano bambini insanguinati e corpi senza vita, con urla di panico e disperazione mentre gli abitanti si precipitavano sul posto per trasportare su carretti trainati da asini i feriti all’ospedale al-Awda di Nuseirat, dove sono state curate anche 16 persone ferite, tra cui sette bambini, ha riferito un medico.

L’esercito israeliano ha riconosciuto che un attacco aereo mirato a un “terrorista della Jihad islamica” è andato storto e che le “munizioni sono cadute a decine di metri dal bersaglio”, affermando che l’incidente è in fase di revisione e esprimendo “rammarico per ogni danno causato ai non combattenti”. 

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