Ecco la “fiscal box” lanciata da Zero Carta Caf del sindacato Silced

Il segretario generale della Silced, Vincenzo Caniglia: «Zero Carta tende sempre di più ad alzare l'asticella dei servizi al cittadino che appare sempre più disorientato dal servizio pubblico».

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In un momento storico dove la crisi economica riduce la capacità di spesa soprattutto dei ceti medio bassi, la possibilità di usufruire di servizi fiscali necessari, a costi ridotti, diventa una forma di aiuto di non poco conto.

È con questo spirito che nasce la fiscal box, pensata e lanciata da Zero Carta Caf, del sindacato Silced. A Napoli, al Circolo Posillipo, il segretario generale della Silced Vincenzo Caniglia, il presidente di Zero Carta Caf Pasquale Iafullo e il presidente dell’unione giovani commercialisti di Napoli Vincenzo Piccirillo hanno presentato lo strumento di innovazione fiscale del futuro.

Ad oggi, infatti, i Caf sono gli unici soggetti che fanno da ponte tra le pressanti richieste della pubblica amministrazione e i cittadini. Sono anche quelli che hanno maggiormente il polso di un disagio sociale che nasce dalle difficoltà economiche e dalle difficoltà di dialogare con gli uffici pubblici. Zero Carta Caf quindi ha racchiuso in una sola Box una serie di servizi al cittadino riducendone il costo all’osso. Dal 730 all’Imu fino ad una vera e propria consulenza fiscale sartoriale raggruppate in una unica soluzione dalla spesa minima e forfettaria.

«I Caf da anni e soprattutto negli ultimi giorni sono letteralmente presi d’assalto dai cittadini.– commenta Vincenzo Caniglia – Basti pensare all’introduzione del Reddito di Inclusione che ha generato una richiesta generalizzata di informazioni e servizi. Gli unici soggetti in grado di rispondere sono i Caf. In questa ottica si pone Zero Carta che tende sempre di più ad alzare l’asticella dei servizi al cittadino che appare sempre più disorientato dal servizio pubblico».

«La fiscal box può essere anche utilizzata come strumento di welfare aziendale – propone Pasquale Iafullo -. Le aziende conoscono bene i disagi dei dipendenti e quanto spendono per avere in ordine il loro profilo fiscale, pertanto possono donare la box ai dipendenti consentendo loro di risparmiare una spesa necessaria».

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