Dopo quasi 4 ore di autentica lotta, il vecchio leone Novak Djokovic, nella prima parte della gara pure ferito per via di un “colpo di sole”, ha avuto la meglio sulla giovane gazzella Carlos Alcaraz, che ha pagato un po’ di inesperienza, distraendosi quando era avanti di un set e un break. Tutto questo, e molto altro, è successo nella finale del “Western & Southern Open”, settimo torneo Atp Masters 1000 della stagione, dotato di un montepremi complessivo pari a 6.600.000 dollari, disputato sui campi in cemento di Mason, un sobborgo di Cincinnati, in Ohio (combined con un Wta 1000). Il serbo, 36enne, numero due del mondo e del seeding, si è imposto sullo spagnolo, numero uno del ranking Atp e primo favorito del tabellone, col punteggio di 5-7 7-6 (7 7-6 (4), prendendosi una bella rivincita dopo la finale persa un mese fa a Wimbledon, al quinto set, proprio contro il 20enne, nuova stella del tennis iberico e internazionale.
l match è durato esattamente 3 ore e 50′: è stata la partita più lunga nella storia del torneo ma anche la finale al meglio dei tre set più lunga nella storia dei Masters 1000. Un match altalenante, iniziato con Djokovic avanti di un break, 4-2 al primo set, prima di subire il classico “colpo di sole”. A ruota Alcaraz ha strappato due volte il servizio all’avversario, chiudendo la prima frazione sul 7-5 in suo favore. Poi il serbo ha chiesto un lungo toilet break ed è tornato in campo dopo circa 7 minuti ma è apparso non nelle migliori condizioni, affaticato per il caldo di Cincinnati e per il fatto di giocare per la prima volta di pomeriggio, dopo tanti incontri di fila disputati negli orari serali. Lo spagnolo ne ha approfittato e si portato avanti di un break. Djokovic ha chiesto quindi l’intervento del medico e del fisioterapista. Quando tutto sembrava ormai finito, col serbo in chiara difficoltà, Alcaraz ha perso la battuta sul 4-3 in suo favore, rimettendo in gioco il “vecchio leone”.
Si è arrivati quindi al tie break e Djokovic, dopo aver annullato un match ball ad Alcaraz sul 6-5 per lo spagnolo, si è imposto per 9-7. La partita ha quindi cambiato volto: il break nella terza frazione l’ha fatto il serbo. Qui sembrava cosa fatta per Djokovic e invece l’iberico ha annullato 4 match ball all’avversario: due sul 5-3 e altrettanti sul 5-4 in favore di Djokovic. Così si è giunti al tie break decisivo, giusta conclusione di una sfida epica, definita da Djokovic “una delle finali più belle e intense della mia carriera”. Anche questa volta a vincere il tie break, e quindi l’incontro, è stato il più esperto tennista serbo, il quale, nell’esultare per il successo, si è strappato la maglietta, in stile Hulk. Per il serbo è il 95esimo titolo della carriera, il 39esimo in un Masters 1000, il terzo a Cincinnati e il quarto del 2023.
Lacrime e qualche problema alla mano destra per Alcaraz a fine match. Per lo spagnolo è la prima finale persa a livello di Masters 1000, dopo i successi nelle prime quattro giocate nella sua breve ma intensa carriera.
Nella nuova classifica Atp i due restano rispettivamente al primo e al secondo posto con lo spagnolo adesso avanti di una manciata di punti. Appuntamento ora agli Us Open, dove Alcaraz deve difendere il titolo vinto lo scorso anno.