La Cina settentrionale si prepara a una tornata di piogge torrenziali straordinarie che potrebbero causare inondazioni e smottamenti, costringendo le autorità ad emettere la seconda più alta risposta e,ergenziale di fronte alle catastrofi naturali, anche nella capitale Pechino.
Il Dragone è alle prese con condizioni meteo di tipo estremo, tra forti precipitazioni a est e a sud, e il caldo torrido al nord.
Dopo giorni di temperature oltre i 35 gradi, Pechino ha attivato l’allerta gialla per l’arrivo delle piogge che, in base a un avviso inviato sui cellulari, potrebbero durare anche 30 ore di fila.
Si stima, infatti, che potrebbero cadere sino a 150 millimetri di acqua sulla capitale tra oggi e giovedì sera, secondo l’avviso pubblicato anche sul sito WeChat della municipalità. Gli acquazzoni potrebbero “innescare torrenti di montagna, smottamenti di fango e altri disastri secondari”, si legge.
Le autorità cittadine hanno ordinato la chiusura temporanea di alcune località turistiche e di ostelli in montagna e lungo il fiume per motivi di sicurezza, si legge nella nota. I circa 23 milioni di residenti di Pechino, nei messagi ricevuti, sono stati invitati “a ridurre le attività all’aperto, a stare lontani dalle zone collinari o lungo i fiumi e a prendere nota dei luoghi di rifugio”.
Anche le autorità della vicina provincia di Hebei, che circonda Pechino e ospita più di 70 milioni di persone, hanno avvertito sui rischi delle inondazioni, ha riferito l’agenzia Xinhua. Il quartier generale cinese per il controllo delle inondazioni e i soccorsi contro la siccità ha avvertito che esiste un “rischio elevato” che le forti piogge possano causare disastri naturali. Nelle province orientali dello Zhejiang e del Fujian, si prevede che il tifone Gaemi si debba abbattere giovedì, dopo aver colpito la vicina Taiwan. Le autorità hanno emesso l’allerta rossa per il tifone e il Fujian ha sospeso tutti i servizi ferroviari. I media locali hanno riferito che le zone costiere potrebbero vedere onde alte dai quattro ai sei metri. Gaemi ha costretto Taipei a chiudere le scuole e a rivedere le esercitazioni militari annuali in corso.
Inondazioni improvvise nel nord e nel sudovest della Cina hanno ucciso almeno 20 persone durante il fine settimana.