I leader dell’Ue sono arrivati stamattina a Kiev per esprimere il loro sostegno all’Ucraina, nel terzo anniversario dell’invasione russa.
“Siamo a Kiev oggi perché l’Ucraina è Europa. In questa lotta per la sopravvivenza non è solo il destino dell’Ucraina ad essere in gioco, ma quello dell’Europa”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un messaggio sui social media accompagnato da un video del suo arrivo in treno a Kiev insieme al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
“L’Ue deve accelerare l’invio di munizioni e armi” all’Ucraina e “questo sarà il cuore del nostro lavoro nelle prossime settimane”, ha detto von der Leyen parlando con l’European Newsroom, dellarmia quale l’ANSA è parte. “Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, anche se dimostrerà una reale volontà a trovare un accordo per una pace duratura”, ha sottolineato la Von der Leyen aggiungendo anche che l’Ue “ha preparato un pacchetto per la sicurezza energetica”. “L’Ucraina è l’Europa. La nostra stretta partnership è nell’interesse”, ha rimarcato la presidente della Commissione europea.
Ogni ostacolo va rimosso per arrivare a una pace giusta per l’Ucraina. E se l’ostacolo è Volodymyr Zelensky, il presidente è pronto a fare un passo indietro. Dimettendosi, anche “immediatamente”, in cambio di un’adesione di Kiev alla Nato. E se l’Alleanza Atlantica resta un miraggio, Zelensky guarda con più pragmatismo alle realistiche garanzie di sicurezza che potranno offrire gli Stati Uniti, in cambio dello sfruttamento delle enormi risorse minerarie ucraine. Da qui il nuovo appello a Donald Trump: “Voglio incontrarlo prima che lui veda Vladimir Putin”.
Alessia Pinzarrone















